“Dopo la mattinata di dad o mi sentivo triste o andavo a dormire.” A. 15 anni.

“Quando seguivo le lezioni da casa ero imbarazzato dal fatto che anche i miei genitori erano li, perché non potevano andare a lavoro. Non mi sentivo libero.”  L.18 anni.

Per me la dad è stato un inferno. Non vedevo l’ora di tornare a scuola, ma ora in classe non è come prima. Non sono a mio agio.” S. 16 anni.

https://youtu.be/ah5HJ-zfzvU
SOPRAVVISSUTI
“Ci svegliamo presto per andare a scuola con questi lunghi musi
Perché in quel posto tutti i tuoi pensieri sono soprusi
Allora ditemi a che serve che io il cervello lo usi
Poi te credo che smettiamo di studiare, facciamo gli ottusi
Forse è perché il sistema fa schifo che siamo tutti confusi
E ci lamentiamo se stiamo testa sul banco e ascoltiamo Lil Uzi
Però poi fuori ci guardano manco se fossimo intrusi
Cazzo parli stronzo non sai a cosa siamo sopravvissuti
Un anno di didattica a distanza dentro casa rinchiusi
Passando il resto del giorno tra Netflix e call of duty
Quei mesi ci son piaciuti ma alla fine eravamo tutti illusi
Sento gente parlare troppo ma dopo sta strofa stanno tutti muti.”

L’isolamento forzato ha messo a dura prova la salute mentale e lo sviluppo identitario degli adolescenti. Tutti i rapporti sociali sono stati sottoposti al filtro delle mascherine e degli schermi. A seguito dell’emergenza sanitaria e della diminuzione delle interazioni sociali, sono emersi sentimenti di solitudine, depressione, senso di estraneità. Lo stato d’ansia e l’alterazione dell’umore influenzano negativamente anche il rendimento scolastico. Osserviamo ragazzi apatici, demotivati, che hanno perso interesse nel confrontarsi con i coetanei, o al contrario aggressivi, ansiosi e arrabbiati. E’ il momento di dar loro voce e ascoltare bisogni e desideri nascosti dietro ai sintomi.